Edizioni Goliardiche

L'enigma del caso.Fatti, ipotesi, immagini

casa editrice: Edizioni Goliardiche

categoria: studi multidisciplinari

autore:

pagine: 347

formato: 17x24

prezzo: 19,80 €

edizione: 2012

codice ISBN: 978-88-7873-063-2

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Descrizione

La ricerca scientifica e la stessa vita sociale contemporanee stanno fortemente rinnovando l’interesse verso il caso, un tema che, del resto, ha accompagnato, con varie accentuazioni, tutta la storia del pensiero da Democrito ai giorni nostri. Questo perché i termini caso e casualità, a seconda delle discipline da cui vengono adottati e resi oggetto di studio, possono evocare qualcosa di indefinito e di misterioso così come qualcosa di reale e misurabile.

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Questo volume non ha l’ambizione di risolvere i molteplici dilemmi esistenti attorno a questo tema, bensì quella di illustrare l’estensione dei settori scientifici, artistici, antropologici, speculativi e sociologici nei quali il caso appare sia come entità data, proprietà effettiva del mondo fisico, sia come pura allusione, limite non superabile delle nostre capacità conoscitive. Una raccolta multidisciplinare nata dall’incontro di ricercatori eterogenei e spesso distanti l’uno dall’altro per specializzazione scientifica e provenienza geografico-culturale, ma tutti allo stesso modo affascinati dall’esistenza del caso, domanda da cui prendono avvio tutti i contributi, dalla sua percezione e dalla sua misurabilità.

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Il volume presenta contributi di: Giuseppe Lanzavecchia (Università di Urbino "Carlo Bo"), Massimo Negrotti (Università di Urbino "Carlo Bo"), Loretta Del Tutto (Università di Urbino "Carlo Bo"), Mario Compiani (Università di Camerino), Valerio Franchina (Università di Roma "La Sapienza"), Flavio Sartoretto (Università "Ca' Foscari" di Venezia), Roberto Vacca (Roma), Josè M. Galvan (Pontificia Università della Santa Croce), Ephraim Nissan (University of London), Denis L. Baggi (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana), Aldo Celeschi (Università di Urbino "Carlo Bo"), Mariella Combi (Università di Roma "La Sapienza"), Masanori Funakura (Tokyo University of Agriculture and Technology), Giorgio Mainini (Lugano), Sabrina Moretti (Università di Urbino "Carlo Bo"), Giuseppe Padovani (Università di Parma), Fumihiko Satofuka (Tokyo University of Agriculture and Technology), Danila Bertasio (Università di Parma), Stefano A. E. Leoni (Università di Urbino "Carlo Bo" e Conservatorio di Torino), Giuseppe O. Longo (Università di Trieste), Vittorio Marchis (Politecnico di Torino), Luciano Rossi (Università di Urbino "Carlo Bo").

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Presentazione del critico

Da "Il Giornale" del 4 aprile 2008

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È una scienza esatta

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di Nino Materi

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«Tutta colpa del caso...». «È accaduto casualmente...». «Una scelta casuale...». Quante volte lo abbiamo detto. Per scaricarci la coscienza, nel tentativo disperato di trovare un alibi buono per la nostro testa. E la nostra anima.
\ A svelare il bluff è ora la scienza: il caso non esiste. Ciò che avviene non è frutto del fato, ma di «calcoli» ben precisi che hanno a che fare con la statistica, la fisica e la biologia. Insomma, il caso come scienza esatta. L’esatto contrario della causalità intesa come «caratteristica di un fatto involontario e imprevedibile».
\ Può essere proprio questo uno dei punti di partenza per la lettura del libro curato da Giuseppe Lanzavecchia e Massimo Negrotti L’enigma del caso (Edizioni Goliardiche, pagg. 347, euro 19,80). Lanzavecchia, docente di Sociologia della Scienza, e Negrotti, direttore dell’Imes, Istituto Metodologico Economico Statistico, (entrambi titolari di cattedra all’Università Carlo Bo di Urbino) coordinarono nel settembre dell’anno scorso una conferenza internazionale dal titolo «Caso naturale, caso artificiale». Oggi gli atti di quel simposio si sono trasformati in un volume che - visto l’argomento trattato - sarebbe fin troppo facile definire un «caso» editoriale.
\ «La ricerca scientifica - spiegano gli autori - sta fortemente rinnovando l’interesse verso il “caso”, un tema che ha accompagnato con varie accezioni tutta la storia del pensiero». «L’interesse per la casualità - sottolineano i professori Lanzavecchia e Negrotti - è inoltre amplificato dall’emergere, da un lato, di teorie e, dall’altro, di fenomenologie concrete di vario ordine le quali paiono convergere sulla fisionomia complessa, molteplice, pluridimensionale e incerta di realtà fra loro diverse come la dinamica dei sistemi viventi e quella dei sistemi economici, le tendenze tecnologiche o quelle politiche».
\ Proviamo a tradurre in termini più accessibili: a differenza di quanto si crede comunemente, il caso è sempre «qualcosa» che si lascia misurare, calcolare, prevedere. Il caso, allora, potrebbe essere definito, sic et simpliciter, ciò che viene misurato dai test statistici. Problema risolto, quindi? Neanche per sogno: «È evidente - rispondono Lanzavecchia e Negrotti - che di fronte al problema del “caso” (esattamente come di fronte all’intelligenza) non è possibile trarre soddisfazione permanente e definitiva da una simile posizione».
\ E allora ecco che si torna al punto di partenza. Con una domanda destinata a rimanere senza risposta: se fosse il Caso a gestire tutti gli eventi del mondo, come mai finora, con le sue infinite libertà di azione, non ha mai fatto resuscitare neppure una foglia, né ha mai costruito un barlume di vita?
\ Insomma, è proprio il caso di chiudere con la frase: il caso resta aperto.